Sinclair C5: guardiamola meglio

3 Settembre 2013
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E’ giunto il momento di osservare meglio la nostra Sinclair C5, per sistemare le (poche) cosette che ci separano dalla piena efficienza.

Il corpo in plastica presenta qualche graffio ma nulla di particolarmente significativo, un po’ di pasta abrasiva leggera potrebbe mascherare i segni del tempo. Non pretendo la perfezione, ha quasi 30 anni !

La dotazione di optional è veramente importante: gli specchietti sono originali e del primo tipo (non mi sono ancora chiare le differenze, ma mi affido alle descrizioni di Paul, il precedente ed espertissimo proprietario).

Le frecce, il catarifrangente alto ed il clacson sono altri accessori che, assieme ai parafanghi posteriori, rendono veramente completo questo esemplare.

In perfetta filosofia Sinclair, il prezzo di base della C5 era volutamente mantenuto basso, rimuovendo tutto il superfluo.
Certo che un veicolo completo, oltre che più affascinante, è anche più usabile. Sbandierare le mani a destra ed a sinistra per segnalare una svolta costringerebbe il pilota a lasciare il manubrio, perdendo così la trazione elettrica in caso di svolta a sinistra.

La matricola nasconde un codice parlante.
Il 4 rappresenta l’anno di costruzione: 1984. Il 12 è il mese: dicembre.
Questa è quindi stata costruita prima del lancio sul mercato, avvenuto nel gennaio del 1985.
E’ il 1355 esemplare prodotto.

Inoltre va anche sottolineato il fatto che è un raro modello nato all’origine con doppia batteria, non come molte altre in cui è stato applicata una modifica per estendere l’autonomia.
Ecco l’adesivo a testimonianza.

Il caricabatterie originale ed il carter copri batteria completano la dotazione.
Quest’ultimo era dotato di contatto di accensione a molla e chiave.
La batteria a 12V al gel che ho a disposizione è però leggermente più grande, inoltre non presenta i poli nella posizione prevista e quindi decidiamo di non utilizzarlo.
Anche il caricabatterie non è adatto per le nuove batterie al gel, lo conserviamo per completezza.

Iniziamo con il sistemare i fermi del bauletto posteriore ed a pompare le gomme alla giusta pressione.
Un po’ più impegnativo è l’allineamento del manubrio, ma grazie alle precise indicazioni di Paul è stato facile allentare il cono di tenuta e ripristinare il tutto.

Due veloci ritocchi ci hanno permesso di fissare al meglio la luce posteriore e lo specchietto sinistro, che avevano un po’ subito la grandinata che ha accolto il nostro rientro in Italia, con questo gioiello sul tetto.


Impressionante vero ?
Ma è ora di lasciarci alle spalle questi brutti momenti, visto che la grandinata non ha poi avuto effetti irreparabili.

Cominciamo a giocare !

La luce anteriore funziona bene, qui nell’ombra dovrebbe vedersi.
Verifichiamo clacson e frecce, neanche fosse un controllo pre-volo !

Tutto è ok, quindi si può partire per il primo giretto.


Per non stressare subito la creatura di Sir Clive, ho pensato di non gravarla con i miei 80 chili, optando per un carico decisamente inferiore. Ho trovato una volontaria: mia moglie, che mi ha assistito durante le operazioni di ripristino e di riallineamento dello sterzo.

Verificato il tutto non ci resta che rimontare il piccolo carter sulla ruota anteriore, che in realtà sforza ancora un pochino, strisciando leggermente contro la carena, ma nulla di preoccupante.

Con poco lavoro e qualche giusto consiglio devo ammettere che ora la C5 è finalmente pronta per farci divertire !