Più di 1.500 km con una Sinclair C5 (sul tetto).
25 Agosto 2013Quest’anno con la mia famiglia siamo stati in vacanza in Inghilterra.
Avendo deciso di andarci in auto, ne ho approfittato ed alcuni giorni prima della partenza mi sono messo a cercare una Sinclair C5 in vendita, compatibile con il nostro tragitto.
Ne ho trovate un paio a Bournemouth, una bellissima città del sud, abbastanza vicina a Southampton.
Inizio le trattative dall’Italia e trovo ben presto un accordo.
Conosciamo finalmente Paul di persona, che si presenta così:
La Sinclair C5 a sinistra sarebbe quella che ho opzionato, quella a destra con la copertura rossa è la sua personale, che usa piuttosto spesso. Ma non è finita qui….
Nel giardino di casa, sotto ad una tettoia, ne ha altre due che mio figlio grande ha osservato per un po’, ma poi si è lasciato distrarre dai giocattoli dei bambini di Paul.
Paul è un vero esperto e collezionista di C5 e vecchie Volkswagen.
Tanto che la C5 esposta al museo dei trasporti di Londra è sua.
Ha inoltre conosciuto di persona Sir Clive Sinclair, da cui ha acquistato moltissimi ricambi ed accessori per completare la sua flotta.
In una casetta in legno nel grande giardino sfoggia un esemplare nuovo in box, che apre per farmi vedere. Ha inoltre un telaio ed un guscio in plastica di scorta oltre a molti altri ricambi nuovi ed usati.
Restiamo assieme un paio d’ore, provo quello che è diventato già il nostro esemplare per le strade del quartiere e rimango stregato dall’immediatezza e dalla simpatia di questo veicolo.
Un po’ di miglia ci separano dal nostro hotel a Southampton, così giunge in momento di procedere all’imballaggio ed al carico ….e qui si temprano gli eroi !
Armati di pellicola termoretraibile, barre sul tetto, elastici e fasce a cricchetto in un quarto d’ora siamo pronti alla partenza.
Le prime miglia ci preoccupano un po’ ma poi ci rilassiamo e arriviamo all’hotel che, fortunatamente, dispone di ampio (ed alto) posteggio coperto.
Il giorno dopo ci attende il traghetto a Dover, traffico e strade congestionate non ci spaventano. Eccoci sulla costa:
Speriamo di non avere problemi durante l’imbarco !
Siamo un bel po’ più alti di una macchina con il portabagagli sul tetto!
Ma fortunatamente non ci sono problemi e passiamo senza difficoltà.
Arriviamo in Francia e raggiungiamo Lille in un attimo. Parlamentiamo con il proprietario dell’hotel, che trova una brillante soluzione per la notte: “posteggiamo” nel suo ufficio.
Il giorno dopo ripartiamo alla volta di Dijon, ma dopo pochi chilometri….
Si rende necessaria una profonda revisione del nostro imballo.
Arriviamo senza ulteriori complicazioni in una città fantastica, molto elegante e spaziosa. Il nostro City Loft è in centro, ma così in centro che dobbiamo farci dare indicazioni per orientarci in un labirinto di sensi unici.
Il posteggio è 1,9 m. Non ci sono alternative, bisogna rimuovere la C5 dal tetto….
e trovare posto in stanza (fortunatamente molto grande):
La mattina successiva ci sveglia una pioggia fittissima. Rifasciamo la C5 in modo molto professionale …per fortuna ! Ci attendono 600 km sotto il diluvio universale.
Mai vista una pioggia così violenta, l’unico momento di tregua ci permette di far carburante appena fuori dal Frejus.
Eccoci per pochi metri in Italia. Ma è tutt’altro che il paese del sole, infatti la creatura di Sinclair deve ancora affrontare la prova più dura: la grandine.
Nei pressi di Felizzano si scatena l’apocalisse, tanto che un’auto della polizia si mette come una safety car di fronte ad un gruppetto di arditi (tra cui noi) che sfidano le intemperie senza restare rifugiati, in modo molto pericoloso, sotto ai cavalcavia.
Finalmete arriviamo a casa:
Con non poca apprensione mia moglie mi aiuta a scaricare:
Uno specchietto si è svitato, ma sembra che null’altro abbia subito danni.
Ora la lasciamo riposare ed asciugare prima di procedere ai controlli di rito ed a una prima accensione su suolo italico.