Dibattito a Stradella: La parabola dell’industria informatica italiana, dal CRC102A all’M24
22 Marzo 2015Oggi si è tenuto il primo dei quattro dibattiti previsti durante la nostra mostra di Stradella:
Il nostro socio Maurizio funge da moderatore.
Ecco il tema: La parabola dell’industria informatica italiana, dal CRC102A all’M24: come mai non siamo diventati la Silicon Valley.
Interviene l’amico Elia Bellussi, presidente del Mupin, il Museo piemontese dell’Informatica, con un’analisi sul ruolo delle donne nella nascita del software (Ada Byron, Contessa di Lovelace in primis) esteso poi alla situazione ai giorni nostri.
Prende la parola poi Giovanni Cignoni del Museo degli Strumenti per il Calcolo dell’Università di Pisa. Ci racconta il lavoro svolto per recuperare dagli abissi del tempo la Calcolatrice Elettronica Pisana e la nascita del suo emulatore.
Tocca poi al Prof. Roberto Dadda a portare la testimonianza di un viaggio verso gli Stati Uniti al seguito del padre Luigi, per portare nel nostro paese il primo calcolatore. Era il 1954, il CRC 102 A è stato il primo computer dell’Europa continentale.
Interessante è stato l’intervento di Gianpiero Roggero, un ex dirigente Olivetti, che ci ha descritto un breve “dietro le quinte” dell’azienda che ha realmente rischiato di far nascere un fenomeno paragonabile alla Silicon Valley anche nel nostro paese.
Chiude i lavori Carlo Salvaneschi, ex Italtel, con alcune riflessioni sull’importanza del controllo del rame e della infrastruttura a fibra ottica. Non mancano i riferimenti alla recente acquisizione cinese di Pirelli.
Qualche domanda di approfondimento da parte del numeroso pubblico, che non si è lasciato scoraggiare dalla giornata piovosa.
Ci aggiriamo con gli amici tra le macchine della mostra, chiacchierando un po’ sui vari sistemi.
Poi Luigi Casiraghi e Angelo Fiori ci invitano a visitare un museo a pochi passi di distanza, molto interessante e particolare:
Stradella è infatti famosa per la produzione di fisarmoniche.
Dal 1876 ad oggi ben oltre quaranta marchi hanno reso famosa la città nel mondo per la produzione di strumenti di pregio.
La maggior parte di questi strumenti sono impreziositi da intarsi in madreperla e legni pregiati.
Un museo piccolino, ma molto ricco di pezzi e soprattutto, grazie ad una appassionata spiegazione da parte della guida, godibilissimo anche per profani in materia.
Insomma una giornata splendida, con molti spunti di riflessione. Un grande applauso a Maurizio ed a Salvatore che hanno saputo organizzare tutto nei minimi dettagli.
I prossimi appuntamenti saranno giovedì sera ed il prossimo weekend.