resoconto Progetto SERVER NAS
17 Novembre 2008Progetto SERVER NAS
Giovedì 13 novembre 2008
1. INTRODUZIONE
Inizia il primo progetto congiunto comPVter – TiLug, con questo Server NAS.
NAS, come wikipedia insegna, significa Network Attached Storage, ossia un area dove memorizzare i propri file accessibile dalla rete locale.
Perchè un NAS ? La risposta è semplice, perché è utile.
E’ molto comodo in azienda o in casa avere un’area sicura dove memorizzare i propri dati, accessibile da tutti i computer connessi, e soprattutto protetta da crash del disco.
Questi apparati non vanno confusi con gli Storage Area Network (o anche SAN) che sono soluzioni di storage professionali, disponibili in strutture molto grandi e che, quasi sempre, utilizzano protocolli proprietari.
La soluzione analizzata prevede un costo bassissimo grazie alla possibilità di utilizzare un software open ed hardware totalmente di recupero.
2. FreeNAS
Come prima esperienza, abbiamo scelto di utilizzare FreeNAS (basato di FreeBSD) per alcune caratteristiche che lo rendono un prodotto molto interessante:
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Libero e gratuito
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Estremamente leggero (32mb installato)
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Può fare boot da CD, HD, chiavette USB e Compact Flash
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Facile da installare e configurare, è disponibile documentazione anche in italiano.
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Interfaccia web per monitorare lo stato del servizio
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Installabile su molte piattaforme, anche molto vecchie
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Molto completo: supporta i protocolli CIFS (samba), FTP, NFS, AFP, RSYNC, iSCSI, S.M.A.R.T., l’autenticazione di utenti locali, Software RAID (0,1,5).
3. L’Hardware
Una breve spiegazione per quanto riguarda l’hardware usato:
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Processore Celeron @ 400 mhz
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2 x 64 mb di ram (anche se sembrerebbe che un banco abbia qualche problema)
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Lettore CD 4x SCSI
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Controller SCSI sulla piastra madre + Adaptec Ultra Wide.
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Dischi tutti SCSI di recupero: 1x da 2gb, 2x da 4gb, 1 da 9gb + 3 Ultra Wide da 9 gb.
5. Installazione
Considerando di partire con una macchina già pronta come hardware (pila SCSI ben configurata), l’installazione procede in modo semplice e pulito.
In pochissimi minuti il server è pronto al lavoro, la configurazione è banale (IP e poco altro) rimane salvata in un floppy da 1.44 mb che rimarrà sempre inserito nel drive, viene ricaricata automaticamente in caso di riavvio.
Una delle caratteristiche più interessanti del NAS è legata alla protezione dei dati, quindi è importante configurare il sistema con un RAID (Redundant Array of Independent Disks). Per chiarezza riportiamo uno schemino:
RAID0 : massima velocità (bit pari e dispari su due dischi diversi). Può essere fatto anche con più di due dischi ma l’affidabilità decresce drasticamente al salire del numero di dischi. Con hardware di recupero come nel nostro caso è assolutamente sconsigliabile.
RAID1 e 2: il classico mirror, una copia esatta del disco principale. Il RAID2 implementa un controllo con correzione d’errore.
RAID 3 e 4: non si usano quasi mai in pratica, se volete sapere perchè, vi rimando a wikipedia.
RAID 5: è la configurazione che interessa a noi, perchè permette di continuare a lavorare anche in caso di rottura di un disco, grazie alla parità dei dati.
RAID 6: Identico al 5, ma con doppia parità dei dati. Questo permetterebbe la rottura di due dischi in contemporanea senza subire alcuna perdita. E’ particolarmente indicato per server conteneti dati particolarmente riservati. Ma in questo caso non ha senso usare hardware di recupero.
Esistono altre configurazioni esotiche, come i famosi RAID01 o 10, il 7 invece è proprietario.
Se l’argomento vi incuriosisce non vi resta che attaccarvi al web.
6. Link Utili
Il sito di FreeNAS: http://www.freenas.org
Le voci di wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Network_Attached_Storage
http://it.wikipedia.org/wiki/Storage_Area_Network
http://it.wikipedia.org/wiki/RAID