Evento Italian Digital Divide: considerazioni e proposte sul divario digitale
26 Gennaio 2015La nostra associazione questo sabato ha iniziato le sue attività ufficiali con un evento sul divario digitale.
La tavola rotonda si è svolta presso la sede della CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) di Pavia.
Dopo una mia breve presentazione, in cui descrivo le finalità della nostra nuova associazione comPVter, cedo la parola a Davide Calvi, presidente della CIA di Pavia, che da il via ai lavori con una piccola introduzione all’argomento.
Tocca poi a Luigi Perduca, l’ideatore di questa giornata e vero e proprio punto di contatto tra comPVter e la CIA.
Presenta una sua sintesi sul recente report dell’ISTAT “Cittadini e nuove Tecnologie“.
Eccola liberamente scaricabile da qui.
Ne emerge un quadro realmente preoccupante, in cui almeno un terzo degli Italiani non utilizza il computer. Ancora meno hanno la possibilità di accedere regolarmente ad internet, facendo così piombare il nostro paese al venticinquesimo posto, su ventisette paesi in Europa, in termini di utilizzo delle nuove tecnologie.
Interviene poi Sergio Camici, ingegnere progettista, che rappresenta il punto di vista di chi si occupa di innovazione tecnologica per professione. Ci porta a riflettere su alcune eccellenze italiane, in particolare su aspetti sanitari. Il suo intervento si chiude con una considerazione sui vantaggi del codice aperto.
Il tema dell’open source è affrontato con simpatia e brio da Roberto Viola, che rappresenta invece la voce dei “programmatori per passione”. Racconta la nascita e lo sviluppo di una sua creatura: SDL-Basic.
Riccardo Bonomi, insegnante presso l’Istituto Comprensivo di Siziano, ci racconta invece la situazione della sua scuola, ripercorrendo i risultati di una indagine interna. Citiamo più volte l’iniziativa CoderDojo come possibile metodologia per ridurre il divario digitale.
Prende in seguito la parola Gioacchino Garofoli, professore dell’Univerisità dell’Insubria. Ci fa riflettere sul potere della tecnologia e il suo cattivo utilizzo da parte dello Stato. I costi inespressi degli obblighi imposti dall’alto, ricadono sul cittadino, costretto a svolgere il lavoro che prima veniva gestito dal back-office del fornitore di servizio.
Alessandro Rubini interviene, condividendo l’approccio critico e denuncia una “burocratizzazione dell’informatica” da parte dello Stato. Si parla di Pec e di altri aspetti che invece di semplificare, complicano la vita quotidiana di cittadini ed aziende.
Chiude i nostri lavori Carlo Ventrella, presidente dell’ ANP – CIA di Pavia, portando il punto di vista della pubblica amministrazione, grazie alla sua esperienza nel Comune di Pavia. Non sempre le amministrazioni locali hanno avuto la capacità di sfruttare al meglio le risorse regionali e statali, stanziate per accrescere le infrastrutture informatiche.
Insomma è stata una mattina parecchio interessante. Abbiamo cercato di affrontare l’argomento da numerosi punti di vista per tentare assieme di trovare una strada per ridurre il divario digitale nel nostro territorio.
Seguiranno quindi concrete proposte da parte della nostra associazione che, anche se neo-costituita, ha alle spalle oltre sei anni di vita come gruppo spontaneo, per la maggior parte composto da appassionati di informatica e tecnologia.